One Cover One Word

Khatia Buniatishvili | One Cover One Word

Incontro con la grande pianista franco-georgiana in occasione della recente pubblicazione del suo EP “Labyrinth: Ephemera”. Un’intervista One Cover One Word per capire meglio il suo DNA musicale, così selvaggiamente eterogeneo...

La copertina di un album può dire molto, ma siamo brevi. Come si dice: less is more. Con One Cover One Word, Qobuz incontra gli artisti per avere la loro prima e ultima parola su su alcune copertine che presentiamo loro a sorpresa.

Per oltre un decennio, Khatia Buniatishvili ha creato uno stile pianistico a sua immagine e somiglianza. Che suoni Brahms, Chopin, Rachmaninov o anche Ennio Morricone, la franco-georgiana si dedica anima e corpo alla musica e a nient’altro, armata della sua passione, delle sue gioie e delle sue lacrime... Un’attitudine abbinata a un eclettismo senza pari, come nel suo EP Labyrinth: Ephemera, in cui rivisita Purcell così come Tchaikovsky, Bach e Max Richter. Abbiamo messo alla prova le sue orecchie in un’intervista One Cover One Word, dove Khatia Buniatishvili ci racconta e si racconta, durante questo piccolo gioco che mescola influenze e ispirazioni.