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Diffusori Bluetooth o Wi-Fi: quale tipologia scegliere?

I diffusori wireless si dividono in due categorie: i modelli Bluetooth e i modelli Wi-Fi. In entrambi i casi il controllo è affidato a uno smartphone, ma le possibilità sono diverse così come gli utilizzi. Ogni tipo di diffusore ha un proprio contesto di applicazione, anche se la linea di demarcazione può essere molto sottile. Ecco i criteri per scegliere il giusto diffusore wireless.

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La riproduzione musicale senza fili oggi utilizza due canali principali: il Bluetooth e il Wi-Fi. Si tratta di due tecnologie tra loro diverse e incompatibili. Il Bluetooth è stato originariamente concepito per la comunicazione wireless su distanze molto brevi, come ad esempio per collegare un mouse a un computer o un auricolare a un telefono cellulare. Con il perfezionamento della tecnologia Bluetooth e delle sue capacità in termini di velocità di trasmissione dei dati, la riproduzione di musica è diventata possibile. Di generazione in generazione, il Bluetooth ha acquisito maggiore efficienza, offrendo una larghezza di banda sempre più ampia per consentire l’ascolto della musica in condizioni ottimali. Connessi al Bluetooth, i vari codec audio possono offrire livelli di qualità che vanno dall’MP3 fino all’Hi-Res. In ogni caso, i dispositivi audio attuali devono incorporare almeno il codec SBC, che garantisce una connettività Bluetooth universale. La qualità è equivalente a quella di un MP3 compresso, ma almeno si può essere certi che qualsiasi diffusore Bluetooth sia in grado di comunicare con qualsiasi sorgente Bluetooth.

Il Wi-Fi è un’altra tecnologia appartenente al mondo dell’informatica. Quando fu lanciata, fu progettata per consentire ai computer di comunicare tra loro e con apparecchiature come le stampanti, senza la necessità di cavi. Il Wi-fi ha seguito lo stesso percorso del Bluetooth in termini di sviluppo, offrendo velocità sempre migliori, e nei primi anni 2000 ha reso possibile la riproduzione di musica. Oggi la velocità delle comuni reti Wi-Fi è più che sufficiente per trasmettere musica in Hi-Res senza interruzioni o limitazioni.

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Connessione diretta o indiretta

La prima differenza tra Bluetooth e Wi-Fi è il metodo di connessione. Il Bluetooth funziona in modo diretto. In parole povere, lo smartphone viene connesso direttamente al diffusore wireless Bluetooth, senza la necessità di alcun intermediario. Inoltre, due smartphone non possono essere collegati contemporaneamente allo stesso diffusore, così come uno smartphone non può essere collegato contemporaneamente a più diffusori (anche se alcuni diffusori Bluetooth accettano l’accoppiamento tra modelli identici, ma si tratta di casi particolari).

Con il Wi-Fi è diverso. Sia lo smartphone che il diffusore wireless devono essere collegati alla stessa rete Wi-Fi, tramite un router o un punto di accesso, come ad esempio quello integrato nel tuo modem. Per prima cosa devi connettere lo smartphone alla rete Wi-Fi; successivamente, devi connettere il diffusore alla stessa rete. In questo modo, tutti gli smartphone collegati su quella rete potranno controllare lo stesso diffusore. Inoltre, uno smartphone può trasmettere musica via Wi-Fi a più diffusori contemporaneamente, sempre all’interno della stessa rete: si tratta del cosiddetto “multiroom”. Esistono diversi protocolli dedicati a questa azione: AirPlay 2, Google Cast, DTS Play-Fi...

Wi-fi: velocità e distanza

Se consideriamo la sola velocità di trasmissione dei dati, il Wi-Fi supera il Bluetooth in modo significativo. Nel migliore dei casi, il Bluetooth con il codec audio LDAC raggiunge una velocità di trasmissione dati di 990 kbps. L’attuale Wi-Fi 6 offre una velocità di trasmissione dati di ben 9,6 Gbps. In confronto, il Bluetooth LDAC può trasmettere 1/10 di un flusso audio a 192/24 non compresso, mentre il Wi-Fi 6 può trasmettere potenzialmente 1.000 flussi in Hi-Res contemporaneamente. Questo parametro ovviamente depone a favore del Wi-Fi, soprattutto se si desidera una riproduzione Hi-Res senza perdita di dati.

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La distanza è un altro aspetto vantaggioso del Wi-Fi. Pur essendo migliorato parecchio, il Bluetooth è ancora limitato a una decina di metri al massimo tra la sorgente (lo smartphone) e il ricevitore (il diffusore wireless). Tuttavia, questa distanza è più che sufficiente in numerose applicazioni quotidiane. In confronto, a seconda della potenza dei dispositivi Wi-Fi utilizzati, la copertura può arrivare a diverse decine di metri. Inoltre, è possibile estendere la rete Wi-Fi aggiungendo altri router, un’opzione che non è possibile con il Bluetooth.

Bluetooth: portabilità e connessione automatica

Uno dei vantaggi del Bluetooth è la sua portabilità. I diffusori Bluetooth sono tradizionalmente nomadi, grazie alla batteria integrata. Piccolo o grande che sia, un diffusore wireless Bluetooth può accompagnarti praticamente ovunque, in ogni stanza della casa, in giardino, in vacanza... Al contrario, gli altoparlanti Wi-Fi sono tradizionalmente sedentari a causa della necessità di collegarli alla presa di corrente, in quanto il Wi-Fi è un grande consumatore di energia. In termini di componenti, amplificazione e altoparlanti, i diffusori Wi-Fi sono generalmente di qualità superiore. E i modelli a batteria stanno iniziando a emergere, anche se la loro autonomia è spesso da 3 a 4 volte inferiore a quella dei diffusori Bluetooth.

Il vantaggio principale dei diffusori Bluetooth rispetto alla loro controparte Wi-Fi consiste nella funzione di connessione automatica. Una volta che uno smartphone e un diffusore Bluetooth sono stati accoppiati, ogni volta che il diffusore viene acceso, l’audio passa in modo automatico dallo smartphone al diffusore. Ne è un buon esempio il Bluetooth in auto: quando entri in macchina, lo smartphone si connette automaticamente all’auto. Invece, quando utilizzi un diffusore wireless Wi-Fi, ogni volta che avvii la musica, a prescindere dall’applicazione scelta, dovrai selezionare nuovamente il diffusore di destinazione. Questo perché il Wi-Fi ti dà la possibilità di selezionare tra uno o più diffusori, una scelta che lo smartphone non può effettuare da solo.

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