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London Grammar, l’amore più grande

Il gruppo britannico London Grammar continua a lasciare il segno con il suo quarto album, tanto emozionante quanto brillante.

London Grammar 2024

Con tre milioni di album venduti in tutto il mondo, due album al primo posto in classifica nel Regno Unito e una grande quantità di premi vinti (tra cui un Qobuzissime per l’album di debutto If You Wait nel 2013), non sorprende che i riflettori si siano accesi sui London Grammar, la band britannica composta da Hannah Reid, Dominic “Dot” Major e Dan Rothman, creatori di successi internazionali come Help Me Lose My Mind e Wasting My Young Years. Ma quando si è un po’ timidi (come Hannah), si tende a rifuggire dai riflettori. Ecco perché nessuno della band ha voluto apparire nel suo ultimo video.

Invece, House ci presenta una mosca che parte per incontrare tutti gli abitanti di un edificio. Questo brano occupa un posto di rilievo nel quarto album dei London Grammar e si distingue per il suo ritmo drum’n’bass. “Si tratta di tracciare dei confini intorno a se stessi. Quando ho raggiunto i trent’anni, il mio stato d’animo è cambiato e non mi sono più sentita vittima di nulla”. È così che Hanna Reid analizza questo brano particolarmente incisivo.

“Ipnotico”: è il termine a cui immancabilmente si pensa quando si parla del mondo della band di Nottingham, insieme a “malinconico” ed “etereo”. Con i suoi strati celestiali e i cori leggeri (del Rhythm Studio Choir), un brano come You and I soddisfa appieno tutti questi requisiti, così come Into Gold, grazie all’aggiunta di alcune note di pianoforte e di strani loop di effetti vocali. Quanto a The Greatest Love, il brano di chiusura ci porta in un viaggio in sospensione con una melodia confortante e un ritmo di tre battute che ci culla durante l’ascolto. Ma la qualità onirica dei London Grammar - così come la leggendaria discrezione della cantante - non impedisce alla band di scagliare occasionalmente qualche dardo infuocato. Affrontando un argomento piuttosto pesante, un brano come Fakest Bitch sorprende per la sua crudeltà - anche se il testo risplende di una poesia che avvolge questa negatività con una certa bellezza.

L’album comprende anche brani più allegri, come Rescue (con il suo ritornello onomatopeico quasi vivace), oltre a canzoni che ci portano a LA e a Santa Fe. In questi due brani, la carica emotiva insita nei London Grammar è al suo apice, grazie a testi sofisticati e melodie profondamente belle e orecchiabili, supportate da una produzione perfettamente oliata. Per non parlare del tono ammaliante di Hanna Reid: con The Greatest Love, dimostra ancora una volta di padroneggiare perfettamente la grammatica del songwriting.