A torso nudo, con i capelli rasati, sguardo fisso nell’obiettivo: Marina Viotti dice molto di sé già da una sola foto, quella che compare sulla copertina del suo nuovo album. L’ultimo album del mezzosoprano franco-svizzero parla di vita e di morte, di luce e di oscurità, di speranza e di rimpianto: le grandi tensioni che attraversano ogni vita umana. Melankhôlia: In Darkness Through The Light è il nome dato al progetto che Marina Viotti ha creato con i suoi due fedeli compagni di viaggio Vincent Flückiger (liuto/chitarra elettrica) e Fred Chappuis (chitarre/sintetizzatori).
E non a caso: la malinconia è al centro di questo album, sia nella forma che nel contenuto: per la prima volta, Marina Viotti affronta apertamente il calvario del cancro (un linfoma di Hodgkin), con cui ha dovuto lottare, in gran segreto, tra l’aprile 2019 e il gennaio 2024. Il libretto dell’album, quasi una forma di diario, racconta con naturalezza questa lunga battaglia contro la morte, come un trionfo della luce sulle tenebre.
Questo periodo della sua vita trova una risonanza nei contenuti dell’album, originariamente concepito come programma da concerto: i brani del compositore inglese John Dowland (pioniere del formato liuto-voce) sono contrapposti ad altre composizioni pop/rock del nostro tempo: Lana Del Rey, Björk, Metallica... Nei moderni riarrangiamenti che combinano liuto e Moog, mellotron ed elettronica, l’enfasi è posta sul carattere senza tempo della selezione, al punto che è difficile dire se Dowland, Björk, U2 o Johnny Cash siano più moderni o arcaici. Un’assoluta coerenza di stile, di una bellezza sbalorditiva, in perfetta continuità con la carriera dell’artista.
Marina Viotti, la cui carriera ha conosciuto un’ascesa vertiginosa negli ultimi anni, è nata in una famiglia di musicisti. Dopo aver studiato letteratura e marketing, ha trascorso un periodo come cantante in una band metal prima di tornare al suo primo amore, il canto lirico. Si è affermata in Svizzera sui palcoscenici dell’opera (Lucerna, Zurigo, Losanna), ottenendo diversi riconoscimenti in concorsi internazionali (finalista a Opéralia 2018, eletta “miglior giovane cantante” agli International Opera Awards 2019). Rifiutando di voltare le spalle al suo passato di musicista metal, Marina Viotti si impegna a costruire ponti tra il metal e la musica classica. Nel luglio del 2024, con la sua esibizione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi, insieme ai Gojira, ha lasciato un segno indelebile nei cuori di 2 miliardi di telespettatori.