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Marina Viotti, tra metal e musica classica

Appena entrata nel roster Naïve, il mezzosoprano Marina Viotti torna in studio di registrazione e ci presenta “Melankhôlia: In Darkness Through The Light”, un album di chiaroscuri, con melodie di John Dowland abbinate ad altri brani di rock e pop contemporaneo.

Marina Viotti 2024 © Aurelie Raidron

A torso nudo, con i capelli rasati, sguardo fisso nell’obiettivo: Marina Viotti dice molto di sé già da una sola foto, quella che compare sulla copertina del suo nuovo album. L’ultimo album del mezzosoprano franco-svizzero parla di vita e di morte, di luce e di oscurità, di speranza e di rimpianto: le grandi tensioni che attraversano ogni vita umana. Melankhôlia: In Darkness Through The Light è il nome dato al progetto che Marina Viotti ha creato con i suoi due fedeli compagni di viaggio Vincent Flückiger (liuto/chitarra elettrica) e Fred Chappuis (chitarre/sintetizzatori).

E non a caso: la malinconia è al centro di questo album, sia nella forma che nel contenuto: per la prima volta, Marina Viotti affronta apertamente il calvario del cancro (un linfoma di Hodgkin), con cui ha dovuto lottare, in gran segreto, tra l’aprile 2019 e il gennaio 2024. Il libretto dell’album, quasi una forma di diario, racconta con naturalezza questa lunga battaglia contro la morte, come un trionfo della luce sulle tenebre.

Marina Viotti 2024 © Aurelie Raidron

Questo periodo della sua vita trova una risonanza nei contenuti dell’album, originariamente concepito come programma da concerto: i brani del compositore inglese John Dowland (pioniere del formato liuto-voce) sono contrapposti ad altre composizioni pop/rock del nostro tempo: Lana Del Rey, Björk, Metallica... Nei moderni riarrangiamenti che combinano liuto e Moog, mellotron ed elettronica, l’enfasi è posta sul carattere senza tempo della selezione, al punto che è difficile dire se Dowland, Björk, U2 o Johnny Cash siano più moderni o arcaici. Un’assoluta coerenza di stile, di una bellezza sbalorditiva, in perfetta continuità con la carriera dell’artista.

Marina Viotti, la cui carriera ha conosciuto un’ascesa vertiginosa negli ultimi anni, è nata in una famiglia di musicisti. Dopo aver studiato letteratura e marketing, ha trascorso un periodo come cantante in una band metal prima di tornare al suo primo amore, il canto lirico. Si è affermata in Svizzera sui palcoscenici dell’opera (Lucerna, Zurigo, Losanna), ottenendo diversi riconoscimenti in concorsi internazionali (finalista a Opéralia 2018, eletta “miglior giovane cantante” agli International Opera Awards 2019). Rifiutando di voltare le spalle al suo passato di musicista metal, Marina Viotti si impegna a costruire ponti tra il metal e la musica classica. Nel luglio del 2024, con la sua esibizione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi, insieme ai Gojira, ha lasciato un segno indelebile nei cuori di 2 miliardi di telespettatori.